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lunedì 21 gennaio 2013

Il consenso informato


Il consenso informato è l'espressione della volontà del paziente che, adeguatamente informato sulla sua condizione e sul trattamento a cui verrà sottoposto, autorizza gli operatori sanitari ad effettuare il processo diagnostico e/o terapeutico previsto. Ispirato ai concetti di autodeterminazione decisionale e autonomia del malato, il consenso informato è richiesto dal momento che l'atto medico non può compiersi senza una relazione diretta, personale e costante fra curante e malato.

Tra le informazioni che deve contenere vi sono: gli obiettivi della cura proposta dal medico, se il trattamento richiederà l'uso di un farmaco già in commercio oppure ancora in fase di sperimentazione, quali procedure sperimentali verranno impiegate e se ciò comporterà rischi o disagi. (fonte Osservatorio Sanità)

Quante donne sono informate sul fatto che la somministrazione di ossitocina sintetica, fatta spesso di routine per accelerare il travaglio, interferisce con il normale rilascio di ossitocina naturale e quindi disturba l'avvio dell'allattamento e dell'attaccamento?

Quante donne sono informate sul fatto che travagliare in una sala, insieme ad altre donne, con l'andirivieni di medici e operatori, renderà il proprio travaglio più lungo?

Quante donne sono informate sul fatto che il taglio immediato del cordone ombelicale priva il neonato di un sangue ricchissimo di cellule staminali, ossigeno, ferro, globuli rossi e ormoni materni, fondamentali per il primo attacco al seno?

Quante donne sono informate sul fatto che l'episiotomia praticata spesso per facilitare la fase espulsiva, è una ferita che potrebbe essere evitata nella maggioranza dei casi?

Quante donne sono informate sul fatto che  il taglio cesareo è un intervento chirurgico e solo in caso di appropriata indicazione medica è in grado di garantire benefici superiori ai rischi che inevitabilmente comporta?

Quante donne sono informate sul fatto che il parto vaginale dopo taglio cesareo è una scelta ragionevole per la maggior parte delle donne sottoposte in precedenza a taglio cesareo, soprattutto in considerazione dei gravi danni causati dai tagli cesarei multipli?

Quante donne sono informate sul fatto che . . . 

Qual è la vostra esperienza?

Come donne e come mamme, c'è stato qualcosa che avreste voluto sapere prima? O che sapevate e vi ha  ha permesso di vivere pienamente la vostra esperienza?

Come papà, cosa vi è mancato sapere?

Come operatrici, cosa ritenete fondamentale che ogni donna e ogni coppia sappia?


2 commenti:

  1. Anche io ho parlato in questi giorni di cesareo e varie...
    La prima cosa è capire che un partoriente non è una persona malata...ma una donna nel pieno espletamento della sua potenza creativa:-)
    L'ossitocina sintetica disturba anche il fisiologico decorso del travaglio, perché accelerandolo troppo può creare disagi e patologie per la donna e il neonato...
    Anche l'episiotomia è un intervento chirurgico. Qualcuno lo pensa mai in questi termini?
    E' un discussione veramente molto complessa...
    Buona serata,
    a presto!
    :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero ciò che dici. Certo è una discussione complessa che non si esaurisce con gli spunti che ho dato sopra. C'è tantissimo da dire, ma soprattutto da sapere.

      Elimina

Grazie per le tue parole

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